BARCA/BERTOLLA
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I quartieri Barca e Bertolla sorgono nella periferia Nord di Torino, sul fiume Stura e tra i comuni di Settimo Torinese e San Mauro Torinese. Per molti anni sono rimasti isolati rispetto agli altri quartieri di Torino, a causa dell’impossibilità di raggiungerli se non con un’imbarcazione (da cui ne deriva il nome Barca). I due quartieri, spesso ricordati insieme proprio per il loro comune “isolamento”, sono stati collegati al resto della città soltanto a partire dal 1874 con la costruzione del Ponte Amedeo VIII. La struttura urbanistica del quartiere Barca è molto varia e presenta case basse, palazzi, cascine, capannoni industriali, piccole aziende, laboratori artigiani ed officine. Il quartiere di Bertolla, invece, ha conservato il suo tradizionale aspetto di borgata, con strette viuzze e abitazioni rustiche che, in alcuni casi, mantengono ancora gli elementi architettonici originari. Il punto centrale di questo territorio è Piazza Monte Tabor in cui, per le piccole case familiari che vi sorgono intorno, non c'è distinzione tra strade e cortili.
“Il mestiere dei lavandai era molto faticoso. Il lunedì ci si alzava presto e si andava con il cavallo e il carretto a restituire la roba pulita ai clienti e ritirare quella sporca. Il lunedì sera si divideva la roba e si marcava con un segno di colore diverso per ogni cliente...”
punti di interesse
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Pista ciclabile
Costeggia il fiume Stura e collega il quartiere ai Parchi del Meisino e della Confluenza e alla vicina cittadina di San Mauro Torinese. La zona limitrofa fu per molto tempo soggetta alle inondazioni del fiume, fino al 1952, anno della costruzione della Diga del Pascolo, il cui principale scopo era la creazione di un canale derivatore per la produzione di energia elettrica. L'impianto fu il primo ad essere costruito dall'allora Azienda Energetica Metropolitana di Torino (A.E.M., oggi Iren) su un fiume che attraversa la città.
Ai lati della pista ciclabile si possono ammirare gli orti dei piccoli contadini e una natura rimasta ancora incontaminata. Nella zona sono state censite più di 160 specie di uccelli, principalmente acquatici, tra cui si possono ricordare il cormorano, il germano reale e il gabbiano. Merita menzione la colonia di aironi cenerini, l'unico nucleo cittadino di questi uccelli in Europa, oltre a quello presente in un parco pubblico ad Amsterdam.
Sulle sponde del fiume sorge il centro sportivo “Sport Village Bertolla”, dove si può praticare tennis, beach tennis, beach volley, squash e palestra. L'entrata all'impianto si trova in Via Gran Paradiso 16/25.
Per maggiori informazioni: http://www.sportvillagebertolla.com/
Parrocchia San Grato
Strada Comunale di Bertolla, 113
Nata nel XVIII secolo come cappella rurale, fu in seguito ampliata ed eretta come chiesa succursale dell'Abbadia di Stura, nel 1853. Il 3 gennaio 1960 la chiesa di Bertolla, divenne parrocchia e il primo parroco fu Don Domenico Allemandi.
Il Museo dei Lavandai (“I Lavandé d Bertula”)
Strada Comunale di Bertolla, 113
Grazie al fiume Stura e alle numerose bealere, Bertolla è tradizionalmente conosciuta come il quartiere dei lavandai, un mestiere nato intorno alla fine dell'Ottocento e in modo organizzato dai primi del Novecento, in seguito a un'ordinanza comunale del 1935 che aveva vietato lo sciorinare dei panni nei rivi cittadini al fine di evitare che questa assumesse un aspetto poco decoroso. Da Bertolla, ogni giorno, i lavandai partivano con il carro carico di biancheria pulita e tornavano con quella sporca. Il duro e faticoso mestiere dei lavandai e dei teracin (dediti alla coltivazione dei campi e all’allevamento) rappresentavano le principali professioni della zona. A partire dagli anni settanta nelle famiglie della città cominciò a diffondersi la lavatrice e il metiere dei lavandai iniziò a estinguersi. Alcuni di essi continuarono a dedicarsi a quest'attività creando lavanderie industriali o imprese artigiane.
Per ricordare la lunga tradizione dei lavandai nel cortile della Parrocchia di San Grato è ospitato il Museo dei Lavandai, che raccoglie una mostra fotografica e i principali oggetti utilizzati in questo mestiere. E’ anche stato creato un gruppo storico/folkloristico che ogni anno, nella prima quindicina di settembre, sfila in costume per le vie del quartiere e partecipa alle principali manifestazioni organizzate sia in Italia sia in tutta Europa (tra cui la più conosciuta è sicuramente Europeade).
Il museo è situato in Strada Bertolla 113, presso la Parrocchia di San Grato ed è visitabile gratuitamente tutti i giorni su prenotazione al numero 011 2731880 o 349/8722649 (Battistino Prina).
Fabbrica di Cioccolato “Piemônt”
Via Gran Paradiso, 16/23
L’azienda nasce nel 1948 a Torino, in Via Rossini, come laboratorio di confetteria. Dalla metà degli anni Settanta la proprietà passa ai fratelli Fioraso e il laboratorio si trasferisce nell'attuale sede. L’azienda produce confetti e cioccolatini tipici della tradizione piemontese, tra cui le famose Crì-Crì, i tartufati, i Gianduiotti e molti altri. I dolci artigianali della Piemônt sono stati ritenuti degni del riconoscimento di Eccellenza artigiana della Regione Piemonte.
La fabbrica è aperta al pubblico dal lunedì al venerdì dalle 8.00 alle 12.00 e dalle 14.30 alle 18.00.
Maggiori informazioni sono reperibili sul sito http://www.piemontcioccolato.it
“Cantiere Barca”
Via Anglesio, 25
Inaugurato il 26 Giugno 2011, “Cantiere Barca” è nato dal progetto del collettivo di artisti berlinesi Raumlabor in collaborazione con Situa.to. L’obiettivo iniziale del progetto era quello di creare uno spazio di ritrovo per i giovani del quartiere guidando un gruppo di cittadini in un’esperienza di costruzione per riscoprire lo spazio pubblico. Grazie a questo progetto sono stati costruiti diversi oggetti (tra cui un palcoscenico, delle panchine, alcuni giochi per i più piccoli...) e una casa-battello alta 5 metri utilizzando materiali di recupero come vecchie porte, cornici e assi di legno.
All'indirizzo http://www.raumlabor.net/?p=3563 è possibile ammirare una rassegna di immagini dei lavori di “Cantiere Barca”.
Costeggia il fiume Stura e collega il quartiere ai Parchi del Meisino e della Confluenza e alla vicina cittadina di San Mauro Torinese. La zona limitrofa fu per molto tempo soggetta alle inondazioni del fiume, fino al 1952, anno della costruzione della Diga del Pascolo, il cui principale scopo era la creazione di un canale derivatore per la produzione di energia elettrica. L'impianto fu il primo ad essere costruito dall'allora Azienda Energetica Metropolitana di Torino (A.E.M., oggi Iren) su un fiume che attraversa la città.
Ai lati della pista ciclabile si possono ammirare gli orti dei piccoli contadini e una natura rimasta ancora incontaminata. Nella zona sono state censite più di 160 specie di uccelli, principalmente acquatici, tra cui si possono ricordare il cormorano, il germano reale e il gabbiano. Merita menzione la colonia di aironi cenerini, l'unico nucleo cittadino di questi uccelli in Europa, oltre a quello presente in un parco pubblico ad Amsterdam.
Sulle sponde del fiume sorge il centro sportivo “Sport Village Bertolla”, dove si può praticare tennis, beach tennis, beach volley, squash e palestra. L'entrata all'impianto si trova in Via Gran Paradiso 16/25.
Per maggiori informazioni: http://www.sportvillagebertolla.com/
Parrocchia San Grato
Strada Comunale di Bertolla, 113
Nata nel XVIII secolo come cappella rurale, fu in seguito ampliata ed eretta come chiesa succursale dell'Abbadia di Stura, nel 1853. Il 3 gennaio 1960 la chiesa di Bertolla, divenne parrocchia e il primo parroco fu Don Domenico Allemandi.
Il Museo dei Lavandai (“I Lavandé d Bertula”)
Strada Comunale di Bertolla, 113
Grazie al fiume Stura e alle numerose bealere, Bertolla è tradizionalmente conosciuta come il quartiere dei lavandai, un mestiere nato intorno alla fine dell'Ottocento e in modo organizzato dai primi del Novecento, in seguito a un'ordinanza comunale del 1935 che aveva vietato lo sciorinare dei panni nei rivi cittadini al fine di evitare che questa assumesse un aspetto poco decoroso. Da Bertolla, ogni giorno, i lavandai partivano con il carro carico di biancheria pulita e tornavano con quella sporca. Il duro e faticoso mestiere dei lavandai e dei teracin (dediti alla coltivazione dei campi e all’allevamento) rappresentavano le principali professioni della zona. A partire dagli anni settanta nelle famiglie della città cominciò a diffondersi la lavatrice e il metiere dei lavandai iniziò a estinguersi. Alcuni di essi continuarono a dedicarsi a quest'attività creando lavanderie industriali o imprese artigiane.
Per ricordare la lunga tradizione dei lavandai nel cortile della Parrocchia di San Grato è ospitato il Museo dei Lavandai, che raccoglie una mostra fotografica e i principali oggetti utilizzati in questo mestiere. E’ anche stato creato un gruppo storico/folkloristico che ogni anno, nella prima quindicina di settembre, sfila in costume per le vie del quartiere e partecipa alle principali manifestazioni organizzate sia in Italia sia in tutta Europa (tra cui la più conosciuta è sicuramente Europeade).
Il museo è situato in Strada Bertolla 113, presso la Parrocchia di San Grato ed è visitabile gratuitamente tutti i giorni su prenotazione al numero 011 2731880 o 349/8722649 (Battistino Prina).
Fabbrica di Cioccolato “Piemônt”
Via Gran Paradiso, 16/23
L’azienda nasce nel 1948 a Torino, in Via Rossini, come laboratorio di confetteria. Dalla metà degli anni Settanta la proprietà passa ai fratelli Fioraso e il laboratorio si trasferisce nell'attuale sede. L’azienda produce confetti e cioccolatini tipici della tradizione piemontese, tra cui le famose Crì-Crì, i tartufati, i Gianduiotti e molti altri. I dolci artigianali della Piemônt sono stati ritenuti degni del riconoscimento di Eccellenza artigiana della Regione Piemonte.
La fabbrica è aperta al pubblico dal lunedì al venerdì dalle 8.00 alle 12.00 e dalle 14.30 alle 18.00.
Maggiori informazioni sono reperibili sul sito http://www.piemontcioccolato.it
“Cantiere Barca”
Via Anglesio, 25
Inaugurato il 26 Giugno 2011, “Cantiere Barca” è nato dal progetto del collettivo di artisti berlinesi Raumlabor in collaborazione con Situa.to. L’obiettivo iniziale del progetto era quello di creare uno spazio di ritrovo per i giovani del quartiere guidando un gruppo di cittadini in un’esperienza di costruzione per riscoprire lo spazio pubblico. Grazie a questo progetto sono stati costruiti diversi oggetti (tra cui un palcoscenico, delle panchine, alcuni giochi per i più piccoli...) e una casa-battello alta 5 metri utilizzando materiali di recupero come vecchie porte, cornici e assi di legno.
All'indirizzo http://www.raumlabor.net/?p=3563 è possibile ammirare una rassegna di immagini dei lavori di “Cantiere Barca”.