san salvario
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Tra i quartieri proposti, San Salvario è quello più vicino al centro cittadino e si estende tra la stazione ferroviaria di Porta Nuova, il parco del Valentino e corso Bramante.
Il suo nome deriva dall'omonima chiesa e convento che si riferisce direttamente a Gesù, il Salvatore.
In alcune carte del 1790 è già possibile trovare qualche traccia dell'esistenza del borgo, ma per il quartiere vero e proprio bisogna aspettare il 1840, con l'abbattimento delle mura, momento in cui San Salvario diventa la zona residenziale della borghesia torinese.
Nonostante la prima Fiat fosse nata proprio in Corso Dante, angolo con corso Massimo D'Azeglio e ad eccezione della Microtecnica, che opera nel settore spaziale ed in quello degli armamenti, San Salvario non è una zona particolarmente industriale. Il quartiere offre svariate attività commerciali, tra cui il famoso mercato di Piazza Madama Cristina e, a partire dagli anni '90, la vita notturna si è evoluta dando origine a un mix di pub, ristoranti, rosticcerie, rumerie e locali multietnici.
Di rilevante importanza architettonica vi è la Sinagoga in via San Pio V, un Tempio Valdese, una Moschea, e alcune chiese. Le prime officine Fiat, le officine meccaniche in Corso Raffello e Villa Javelli in via Petrarca sono, invece, un notevole esempio dello stile Liberty.
Inoltre, per gli appassionati al genere, ci sono il museo di antropologia criminale, quello di anatomia umana “Luigi Rolando” e il museo della frutta-collezione Francesco Garnier Valletti.
punti di interesse
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La casa tra gli alberi
Via Chiabrera, 25
In una delle vie del quartiere più lontane dal centro sorge questo edificio unico, che dà l’idea di una vera e propria “casa sull’albero”. Ispirata alle tendenze internazionali più moderne è un esempio di architettura ecosostenibile e risponde all’esigenza, sempre più comune nei grandi centri cittadini, di riportare il verde e la natura tra il cemento, le strade e i palazzi. Per la sua costruzione sono state utilizzate tecnologie improntate al risparmio energentico e al basso impatto ambientale e l’intera facciata richiama l’immagine di una foresta, sia per i pilastri in ferro a forma di albero che per le piante reali che avvolgono ogni piano dell’edificio.
Casa del Quartiere
Via Morgari, 14
La casa del quartiere è un centro polifunzionale che accoglie al suo interno spazi riservati ad attività culturali, corsi e laboratori di vario genere.
È situata all’angolo tra via Belfiore e via Morgari, all’interno di un palazzo in stile liberty dei primi anni del ‘900. Nella porzione inferiore l’edificio presenta motivi curvilinei e il cornicione è ornato da insolite decorazioni a forma di rane e conchiglie.
È un luogo di incontro e di scambio, aperto ai singoli cittadini e alle associazioni. È un laboratorio di idee multietnico e dinamico, che offre una grande quantità di servizi, spazi di ascolto, corsi e laboratori, una ciclofficina, un orto e molto altro!
http://www.casadelquartiere.it/
Chiesa del sacro cuore
Via Morgari, 9
Opera di uno dei migliori architetti ecclettici di Torino, Carlo Ceppi, è stata progettata alla fine del 1800 e unisce, all’ispirazione gotica di base, altri stili e tecniche e armoniose decorazioni plastiche.
L’edificio attuale risale agli anni ’50, quando è stato ricostruito dopo i bombardamenti della II guerra mondiale, ma rispetta il progetto originale. Il suo fascino è dovuto ai richiami medioevali e all’atmosfera tipica dell’architettura dell’est.
Palazzo delle prostitute
Via Principe Tommaso, 8
Frutto del forte legame di “particolari clienti” con il passato, questo palazzo presenta dei busti in bassorilievo sulle facciate ai piani alti. Sono i busti di altrettante prostitute che, un tempo, erano solite esercitare il loro mestiere in un albergo molto discreto, che chiuse i battenti con l'abbattersi delle mura delle città. La nostalgia dei loro clienti era così forte che alcuni di loro decisero di accordarsi con il costruttore del palazzo per omaggiare le ragazze in questo modo. Ogni busto è diverso dall'altro, ma la cosa che più salta all'occhio di chi guarda è che l'immagine della Torino bene, tanto voluta dalla borghesia dell'epoca, veniva intaccata dai bisogni diversi dei cittadini, che hanno voluto ricordare con tanta malinconia ciò che non rappresentava di certo un lusso per gli aristocratici.
Auto porta bici
Via Belfiore
Durante una delle ultime edizioni della “Paratissima” sono state installate, in via Baretti all’angolo con via Belfiore, due grandi porta bici che riproducono, nella forma e nelle dimensioni, due automobili. L’obiettivo è quello di rendere visibile e palese la differenza di spazio occupato dai due mezzi di trasporto, uno piccolo, comodo ed ecologico, l’altro, oltre che inquinante, anche molto più ingombrante.
Casa Dei Pipistrelli
Via Madama Cristina, 19
Caratteristica singolare dell'edificio, oltre alla pianta triangolare dovuta all'antico viale “allea oscura” che collegava la Porta Nuova con la dimora ducale del Valentino, sono i due grossi pipistrelli che reggono un balcone per ogni facciata. Ancora una volta non si è a conoscenza del valore simbolico da attribuire a questo mistero che affascina qualsiasi passante.
Casa Dei Draghi
Via Madama Cristina, 29
Progettata dall'ingegner Porta nel 1874, vi si accede attraverso un portone in legno di ciliegio, intarsiato con teste di figure demoniache. Ai suoi lati vi sono due figure di draghi in ferro battuto che sorreggono una pensilina di vetro giallo. L'effetto affascina sorprendentemente, nonostante origine e causa di esso siano sconosciute.
Cortile via Baretti
Via Baretti, 31
Al numero 31 di via Baretti, varcando un grande portone in legno, si entra in un cortile interno molto suggestivo. Tra vasi di fiori e piante il piccolo nucleo condominiale si dispone su diversi livelli di profondità e altezza ed è arricchito da una fitta trama di ballatoi, archi e logge.
Il cortile ospita anche una moschea, sintetizzando così, in una riproduzione in scale, il carattere variegato e multietnico del quartiere di San Salvario.
Via Chiabrera, 25
In una delle vie del quartiere più lontane dal centro sorge questo edificio unico, che dà l’idea di una vera e propria “casa sull’albero”. Ispirata alle tendenze internazionali più moderne è un esempio di architettura ecosostenibile e risponde all’esigenza, sempre più comune nei grandi centri cittadini, di riportare il verde e la natura tra il cemento, le strade e i palazzi. Per la sua costruzione sono state utilizzate tecnologie improntate al risparmio energentico e al basso impatto ambientale e l’intera facciata richiama l’immagine di una foresta, sia per i pilastri in ferro a forma di albero che per le piante reali che avvolgono ogni piano dell’edificio.
Casa del Quartiere
Via Morgari, 14
La casa del quartiere è un centro polifunzionale che accoglie al suo interno spazi riservati ad attività culturali, corsi e laboratori di vario genere.
È situata all’angolo tra via Belfiore e via Morgari, all’interno di un palazzo in stile liberty dei primi anni del ‘900. Nella porzione inferiore l’edificio presenta motivi curvilinei e il cornicione è ornato da insolite decorazioni a forma di rane e conchiglie.
È un luogo di incontro e di scambio, aperto ai singoli cittadini e alle associazioni. È un laboratorio di idee multietnico e dinamico, che offre una grande quantità di servizi, spazi di ascolto, corsi e laboratori, una ciclofficina, un orto e molto altro!
http://www.casadelquartiere.it/
Chiesa del sacro cuore
Via Morgari, 9
Opera di uno dei migliori architetti ecclettici di Torino, Carlo Ceppi, è stata progettata alla fine del 1800 e unisce, all’ispirazione gotica di base, altri stili e tecniche e armoniose decorazioni plastiche.
L’edificio attuale risale agli anni ’50, quando è stato ricostruito dopo i bombardamenti della II guerra mondiale, ma rispetta il progetto originale. Il suo fascino è dovuto ai richiami medioevali e all’atmosfera tipica dell’architettura dell’est.
Palazzo delle prostitute
Via Principe Tommaso, 8
Frutto del forte legame di “particolari clienti” con il passato, questo palazzo presenta dei busti in bassorilievo sulle facciate ai piani alti. Sono i busti di altrettante prostitute che, un tempo, erano solite esercitare il loro mestiere in un albergo molto discreto, che chiuse i battenti con l'abbattersi delle mura delle città. La nostalgia dei loro clienti era così forte che alcuni di loro decisero di accordarsi con il costruttore del palazzo per omaggiare le ragazze in questo modo. Ogni busto è diverso dall'altro, ma la cosa che più salta all'occhio di chi guarda è che l'immagine della Torino bene, tanto voluta dalla borghesia dell'epoca, veniva intaccata dai bisogni diversi dei cittadini, che hanno voluto ricordare con tanta malinconia ciò che non rappresentava di certo un lusso per gli aristocratici.
Auto porta bici
Via Belfiore
Durante una delle ultime edizioni della “Paratissima” sono state installate, in via Baretti all’angolo con via Belfiore, due grandi porta bici che riproducono, nella forma e nelle dimensioni, due automobili. L’obiettivo è quello di rendere visibile e palese la differenza di spazio occupato dai due mezzi di trasporto, uno piccolo, comodo ed ecologico, l’altro, oltre che inquinante, anche molto più ingombrante.
Casa Dei Pipistrelli
Via Madama Cristina, 19
Caratteristica singolare dell'edificio, oltre alla pianta triangolare dovuta all'antico viale “allea oscura” che collegava la Porta Nuova con la dimora ducale del Valentino, sono i due grossi pipistrelli che reggono un balcone per ogni facciata. Ancora una volta non si è a conoscenza del valore simbolico da attribuire a questo mistero che affascina qualsiasi passante.
Casa Dei Draghi
Via Madama Cristina, 29
Progettata dall'ingegner Porta nel 1874, vi si accede attraverso un portone in legno di ciliegio, intarsiato con teste di figure demoniache. Ai suoi lati vi sono due figure di draghi in ferro battuto che sorreggono una pensilina di vetro giallo. L'effetto affascina sorprendentemente, nonostante origine e causa di esso siano sconosciute.
Cortile via Baretti
Via Baretti, 31
Al numero 31 di via Baretti, varcando un grande portone in legno, si entra in un cortile interno molto suggestivo. Tra vasi di fiori e piante il piccolo nucleo condominiale si dispone su diversi livelli di profondità e altezza ed è arricchito da una fitta trama di ballatoi, archi e logge.
Il cortile ospita anche una moschea, sintetizzando così, in una riproduzione in scale, il carattere variegato e multietnico del quartiere di San Salvario.